NINO ARICO'. L' EUROPA TRA GLOBALIZZAZIONE E SOVRANISMO



Oggi in Europa, ma, a macchia di leopardo, nel mondo intero si confrontano due concezioni: Globalizzazione e sovranismo. Già nel 1964 tal Marshal Mc Lunan, studioso della comunicazione di massa, coniò il termine “villaggio globale” per definire le interconnessioni via via sempre più intrecciate tra i popoli. Nel confuso immaginario popolare il termine “globalizzazione” ha assunto i colori nefasti di povertà e disuguaglianza, instabilità politica e immigrazione incontrollata; in realtà non è ad essa che devono essere imputate tali calamità ma alla mancanza di regole, al decadimento dell'etica, alla discrasia tra evoluzione tecnologica e involuzione di un certo umanesimo che esalta egoismi e sete di potere ponendo l'uomo contro l'uomo, non fratello ma nemico. Il villaggio globale nasce con l'uomo, è insito nella sua natura di essere sociale. I Fenici e altri prima e dopo di essi, solcavano i mari alla ricerca di merci e mercati, diffondevano così il loro sapere, usi e costumi e contaminavano nel contempo la loro cultura con quella di altri popoli. I fenomeni di acculturazione, di diffusione e contaminazione del sapere sono sempre esistiti e sempre esisteranno: E’ ineluttabile. La globalizzazione avrebbe dovuto accomunare i popoli, creare Entità sovrane che ne regolassero e modulassero i rapporti con benefici a ogni livello e generando una civiltà multiculturale attenta ai bisogni dei singoli. Ma l'uomo non era e non è maturo per un tale salto culturale. Credo che la dimensione tempo abbia giocato un ruolo importante: nell'ottocento la traversata dell'oceano richiedeva molte settimane di navigazione, oggi solo un volo di qualche ora; internet ci consente di apprendere in tempo reale gli accadimenti avvenuti a migliaia di chilometri di distanza e dunque la massa di dati nel breve tempo è tale che il mondo è diventato una entità complessa di non facile comprensione e gestione ; per contro l'uomo ,frastornato da una società secolarizzata, non ha saputo levigare la sua natura predatoria e si avvale della tecnologia per esercitare una sempre più pervasiva competizione darwiniana ; ecco dunque l'inganno: la globalizzazione appare come la fonte di tutti i mali ed è noto che quando il presente è problematico e il futuro fosco, ci si rivolge al passato come a una mitica età dell'oro. Il sovranismo nasce come ritorno al passato: Ognuno padrone a casa sua, come se isolandosi il mondo con le sue complessità lo si potrebbe lasciare fuori della propria porta; e la massa informe segue i nuovi tribuni. Oggi in Europa si vive una scissione tra europeisti e sovranisti: I più forti, tradendo il principio di solidarietà, vorrebbero liberarsi dei più deboli e questa tendenza è fortemente alimentata dalle politiche di Paesi apparentemente democratici secondo il principio del “dividi et impera”; le masse confuse, non comprendendo l'inganno, seguono i piccoli demagoghi di casa propria i quali hanno un solo obiettivo: ritagliarsi attraverso il consenso una posizione di potere e di privilegio.
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