Dalila Nesci presenteremo un esposto
Il Deputato M5S Dalila Nesci afferma che il governo di
Paolo Gentiloni spalleggia il ministro Beatrice Lorenzin, che ignora che Andrea
Urbani, sub-commissario per il rientro dal disavanzo sanitario della Calabria,
non può fare
per legge il direttore generale della Programmazione sanitaria. Oggi il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, mi ha riposto in commissione Affari sociali (Sanità) a un question time del MoVimento 5 Stelle Camera sull'inconferibilità (o meno) a Urbani dell'incarico di capo della Programmazione sanitaria presso il Ministero della Salute.
per legge il direttore generale della Programmazione sanitaria. Oggi il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, mi ha riposto in commissione Affari sociali (Sanità) a un question time del MoVimento 5 Stelle Camera sull'inconferibilità (o meno) a Urbani dell'incarico di capo della Programmazione sanitaria presso il Ministero della Salute.
Per Faraone è tutto a posto, ma il decreto legislativo
anticorruzione fa divieto di conferire ogni incarico dirigenziale esterno,
nelle pubbliche amministrazioni, a coloro che nei due anni precedenti abbiano svolto
in proprio attività professionali, se queste sono regolate dall'amministrazione
che conferisce l'incarico. È proprio il caso di Urbani, che da più di due anni
è sub-commissario alla sanità calabrese e ora si ritrova, nello stesso tempo,
al vertice della Programmazione sanitaria. Inoltre il decreto legislativo
anticorruzione stabilisce, tra l'altro, che tutti gli incarichi di vertice
nelle pubbliche amministrazioni sono incompatibili con lo svolgimento in
proprio, da parte del soggetto incaricato, di un’attività professionale, se
questa è regolata dall'amministrazione che conferisce l'incarico. Si tratta
della situazione in cui si trova Urbani. Per il doppio incarico di Urbani
esistono dunque le ipotesi di inconferibilità e incompatibilità previste dalla
legge. Vista la sordità e indifferenza del governo sul caso, presenteremo un
esposto all'Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone e alle Procure di Roma e
Catanzaro. Delle due l'una, o la legge vale per tutti, oppure non vale per nessuno.