Presenti Antonino Castorina del
Coordinamento nazionale di Anci Giovani e Giuseppe Cutrullà
Prosegue il cammino di Anci Giovani in
visita presso gli istituti penitenziari di tutta Italia per verificare le
condizioni dei detenuti e promuovere con le associazioni di categoria attività
di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e di promozione di una nuova
cultura della legalità. Accolti dal Direttore dell’Istituto Mario Antonio Galati la delegazione,
composta dal Consigliere Metropolitano di Reggio Calabria delegato al Bilancio
ed ai Fondi Comunitari Antonino Castorina, dal Consigliere Provinciale di Vibo
Valentia Giuseppe Cutrullà, da Serena Minniti rappresentante degli studenti
alla Uni Mediterranea e componente della
commissione pari opportunità al Comune di Reggio Calabria e da Eliana Nocera in
rappresentanza dell’associazione “Leonardo”, ha visitato l’intero istituto penitenziario
che si presenta in buone condizioni ed integro, con una bellissima sala
polivalente per le attività teatrali e culturali ma che necessita comunque di interventi di
natura strutturale come la costruzione di una palestra e l’implementazione
delle attività ricreative e di socializzazione necessarie per portare avanti percorsi
di recupero e reinserimento della popolazione carceraria. La struttura è adibita ad ospitare detenuti di sesso
esclusivamente maschile, ed è composto da sei sezioni: una di alta sicurezza e
due di media sicurezza; una sezione per i sex offenders; una per
i nuovi giunti ed una d’isolamento. Sono presenti celle
sia singole che pluriposto, che arrivano ad ospitare fino ad otto detenuti. Nel braccio dei sex offenders vi sono anche celle singole e
si sta procedendo a percorsi di recupero sociale per particolari casi di
detenuti all’interno di questa delicata sezione del carcere. Il tema delle carceri affermano Castorina e Cutrullà è un
tema che deve interessare l’intera regione Calabria, dai dati in nostro
possesso da marzo 2017 ad oggi su dodici istituti ben otto sono in
sovraffollamento e le attività rieducative sono sempre limitate e residuali, in
alcuni istituti, proseguono i due rappresentanti istituzionali, vi sono stati episodi di tentato suicidio e
la politica e le istituzioni non possono rimanere silenti. Chiediamo con forza di velocizzare il percorso regionale
finalizzato all’istituzione del Garante regionale delle persone
sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale e
dell’Osservatorio regionale per le politiche penitenziarie ed allo stesso tempo
un tavolo con il Ministero della Giustizia per programmare interventi specifici
per le strutture penitenziarie presenti in Calabria che hanno maggiore
necessità di supporto e risorse.