Riconoscere la propria immagine riflessa pare sia una prerogativa dell'uomo
Un gruppo di ricerca dell'Università di Pisa ha osservato come si comporta di fronte allo specchio il cavallo. Il test utilizzato è quello inventato nel 1970 da Gordon Gallup. Si applica un segno sul corpo dell'animale e se l'animale capisce che non si tratta di un altro individuo e si riconosce, tenterà di pulirsi.
In natura i cavalli vivono in branco e hanno bisogno di capire le differenze tra sé e gli altri per trovare la propria posizione sociale.
"Si ha coscienza di sé perché ci si misura con gli altri e i cavalli stabiliscono amicizie a lungo termine, come noi e le scimmie", spiega Palagi. "La letteratura sugli scimpanzé ci dice lo stesso: quelli cresciuti in isolamento non si riconoscono allo specchio. Avere un cervello complesso è importante ma lo è anche il contesto sociale in cui ci si sviluppa".
Riconoscerer la propria immagine significa essere consapevole del sé.
"Dal punto di vista cognitivo, non tutti gli animali hanno una percezione di sé tale da capire che stanno guardando il proprio riflesso.
Un elemento critico del test dello specchio è che, pensato per dei primati, difficilmente permette a specie con anatomia diversa e differente motivazione a cercare di dare il meglio di sé.
I risultati del lavoro saranno presentati in un incontro divulgativo venerdì 9 giugno, alle 16.30 al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa (via Roma 79, Calci). In quell'occasione Paolo Baragli, etologo e dottore in Fisiologia Equina, presenterà anche il suo nuovo libro "Cavalli allo specchio. Viaggio nella mente dei cavalli per conoscerli, addestrarli e gestirli in scuderia" scritto a quattro mani con l'addestratore Marco Pagliai.
"Dal punto di vista cognitivo, non tutti gli animali hanno una percezione di sé tale da capire che stanno guardando il proprio riflesso.
Un elemento critico del test dello specchio è che, pensato per dei primati, difficilmente permette a specie con anatomia diversa e differente motivazione a cercare di dare il meglio di sé.
I risultati del lavoro saranno presentati in un incontro divulgativo venerdì 9 giugno, alle 16.30 al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa (via Roma 79, Calci). In quell'occasione Paolo Baragli, etologo e dottore in Fisiologia Equina, presenterà anche il suo nuovo libro "Cavalli allo specchio. Viaggio nella mente dei cavalli per conoscerli, addestrarli e gestirli in scuderia" scritto a quattro mani con l'addestratore Marco Pagliai.