SCIENZE, 25 luglio 2017. LA PILLOLA DELLA GIOVINEZZA E' SEMPRE PIU' VICINA

Gli esperimenti condotti dal team dell'University of New South Wales suggeriscono che è possibile mettere a punto un trattamento per contrastare i danni al Dna da invecchiamento e radiazioni.



Gli scienziati hanno scoperto che il metabolita Nad+, naturalmente presente in ogni cellula del nostro corpo, ha un ruolo fondamentale come regolatore delle interazioni proteina-proteina ​​che controllano la riparazione del Dna. Trattare i topi con un Nad+ precursore, un booster chiamato Nmn, migliora la capacità delle cellule di riparare i danni al Dna causati da esposizione alle radiazioni o dalla vecchiaia. "Le cellule dei topi erano indistinguibili da quelle degli animali giovani, dopo una sola settimana di trattamento", ha detto l'autore dello studio David Sinclair, della Unsw e della Harvard Medical School di Boston.
"Siamo vicini come non mai a un farmaco anti-invecchiamento sicuro ed efficace, che forse sarà disponibile sul mercato fra solo 3-5 anni, se i test andranno bene", ha aggiunto Sinclair. Il lavoro ha entusiasmato la Nasa, che sta valutando l'impresa di mantenere i suoi astronauti in buona salute durante una missione di quattro anni su Marte. Anche in brevi viaggi spaziali, infatti, gli astronauti sperimentano un invecchiamento accelerato dalle radiazioni cosmiche, con debolezza muscolare, perdita di memoria e altri sintomi al rientro. Nel caso di un viaggio su Marte, la situazione sarebbe ben peggiore: il 5% delle cellule degli astronauti sarebbe morta e il loro rischio di ammalarsi di cancro sarebbe pari al 100%.
Sinclair e il collega Lindsay Wu hanno vinto il concorso iTech della Nasa nel dicembre dello scorso anno, con "una soluzione per un problema biologico", ha spiegato Wu. La radiazione cosmica, però, non è solo una minaccia per gli astronauti. Siamo tutti esposti a bordo degli aerei, con un volo Londra-Singapore-Melbourne che è equivalente alle radiazioni di una radiografia del torace. In teoria, lo stesso trattamento potrebbe mitigare eventuali effetti sul Dna per i frequent flyer. E un altro gruppo di potenziali pazienti da trattare con il super-farmaco sono i sopravvissuti a tumori infantili. Il 96% di questi pazienti soffre di una malattia cronica entro i 45 anni, ha evidenziato Wu. "Tutto questo si aggiunge al fatto che hanno un invecchiamento accelerato, che è devastante. Sarebbe bello fare qualcosa al riguardo, e crediamo di poterci riuscire con questa molecola".

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