Città metropolitana di Reggio Calaria. I lavoratori dell’Hitachi sottopongono due delicatissime problematiche
Riceviamo e pubblichiamo
Si rivolgono al Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, i lavoratori dell’Hitachi, per sottoporgli due delicatissime problematiche. E Falcomatà affiancato dal vicesindaco Riccardo Mauro, dall’omologo comunale Armando Neri, e dal consigliere Nicola Paris li riceve a palazzo Alvaro.
Due i problemi delicatissimi prospettati al Primo Cittadino:
la questione del riconoscimento dell’annualità 2002, relativa alla vicenda
amianto, che consentirebbe, attraverso il riconoscimento dei contributi, i
prepensionamenti di alcuni dei dipendenti e, secondo punto, la situazione riguardante alcuni lavoratori, per
i quali sta per scadere la Naspi e che rischiano, non essendo stati
reimpiegati, di rimanere senza stipendio.
Sul primo punto il Sindaco, già appena terminata la riunione,
ha dato mandato di redigere una lettera invitando al tavolo con la Città Metropolitana
e i sindacati, Inail e Inps, e da inviare, per conoscenza, alla Prefettura, nel
tentativo di un colloquio impostato in sinergia per la risoluzione della vicenda.
L’Amministrazione è particolarmente sensibile al tema lavoro
e occupazione del quale ha fatto una vera e propria missione.
“Ritengo Hitachi un valore aggiunto che difenderemo sino alla
fine – sono state le parole di Falcomatà
- non solo perché rappresenta un’eccellenza ma soprattutto perché l'indotto
occupazionale che mantiene in una città come Reggio è preziosa. Per la mia
amministrazione il lavoro è sacrosanto, è il punto di partenza dell’economia. Sul
piano del lavoro stiamo mettendo il massimo impegno e siamo riusciti a salvare
tante famiglie che sarebbero rimaste senza stipendi. Ci siamo insediati con il
rischio di una bomba pronta ad esplodere: il passaggio dall’Ansaldo Breda a Hitachi,
sul quale in pochi avrebbero scommesso, ma che oggi possiamo dire essere stata
una scelta positiva. Ma ci siamo trovati in situazioni ben peggiori. L’Atam per
esempio, presa con istanza di fallimento in tribunale e salvata grazie allo
stanziamento del Comune di 6 milioni di euro, che ha fatto crescere il valore
dell'azienda e il suo capitale, tutelando i valori occupazionali e permettendo,
inoltre, l’assunzione di altre ben 10 unità. Stessa cosa con le società
partecipate Reges e Recasi, che abbiamo trovato alla fine del loro contratto di
servizio, a rischio chiusura, e conseguentemente a rischio licenziamento per
circa 120 persone in tutto. Ci abbiamo scommesso, abbiamo tagliato i costi di
gestione e oggi è una società interna che si chiama Hermes. Parliamo di Castore
e Polluce… fatti i regolari concorsi pubblici, oltre 100 persone avranno un’assunzione
regolare e lavoreranno per la pubblica amministrazione. Ultima in ordine di
tempo la vicenda di 114 LSU, che attraverso un percorso sinergico con la Regione
Calabria sono tornati a lavorare, tra questi molti coloro che, avanti negli
anni, riusciranno a raggiungere la pensione con maggiore serenità. Quando si
parla di lavoro si parla del primo punto – conclude - che deve essere messo
nell'agenda politica di tutti coloro che hanno un minimo di responsabilità
istituzionale in questa città e in questo Paese”.
L’dea di Falcomatà
è quella di coinvolgere nuovamente l’Ente regionale per dar vita a percorsi
formativi retribuiti per questi lavoratori, in attesa che vengano reintegrati
in Hitachi, offrendogli, così, anche una maggiore specializzazione e
trasformandoli in nuova risorsa per l’azienda, che indicherà i percorsi da
seguire per dar vita a queste nuove professionalità.