Cittanova Luoghi da visitare: Casa natale di Domenico Tarsitani. Il Pioniere della Ginecologia e Ostetricia Moderna
Domenico Tarsitani, nato il 18 agosto 1817 a Cittanova, in Calabria, è uno dei più illustri medici italiani del XIX secolo, il cui contributo alla ginecologia e all'ostetricia ha segnato una vera e propria rivoluzione nelle pratiche mediche. La sua invenzione più celebre, il Forcipe Tarsitani, è considerata uno degli strumenti più avanzati per l’assistenza al parto, che ha salvato innumerevoli vite. Oltre alla sua brillante carriera scientifica, Tarsitani si distinse anche come filantropo e benefattore, lasciando un’impronta indelebile sia nel panorama medico che in quello accademico italiano e internazionale.
Le Origini e la Formazione
Figlio di Francesco Antonio, un avvocato, e di Gironima Giovinazzo, Tarsitani visse la sua infanzia a Cittanova, dove perse entrambi i genitori a un’età precoce. Fu il fratello maggiore, Ferdinando, ad accudirlo, e a otto anni lo mandò al Collegio di Reggio Calabria, dove iniziò a studiare le prime nozioni di lettere italiane e latine. Nel 1834, si trasferì a Napoli per intraprendere gli studi di filosofia e matematica, fondamentali per la sua futura carriera in medicina.
Nel 1835, a soli 18 anni, entrò nel Collegio Medico Cerusico Napoletano, un’istituzione prestigiosa annessa all’Ospedale degli Incurabili. Già nei primi anni di studi, Tarsitani si distinse per la sua preparazione e la sua dedizione, vincendo premi e conquistando il rispetto dei professori e dei compagni. I suoi successi accademici lo portarono a essere uno degli studenti più promettenti del suo tempo.
L’Esperienza Parigina e le Innovazioni Scientifiche
L’incontro con la medicina parigina segnò un capitolo fondamentale nella vita di Tarsitani. Sostenuto da un amico nobile, il Duca di Terranova, si trasferì a Parigi nel 1839 per continuare gli studi, concentrandosi sull’ostetricia. Frequentò la Sorbona e i principali ospedali parigini, tra cui l'Hôpital de la Charité, dove fu allievo di grandi chirurghi come Alfred Velpeau. La sua vita a Parigi era scandita da un intenso lavoro di studio e ricerca, al punto che divenne un punto di riferimento tra gli scienziati europei.
Nel 1843, Tarsitani presentò una monografia in cui descriveva la sua invenzione, il Forcipe a doppio perno, un dispositivo che avrebbe rivoluzionato le tecniche ostetriche. Questo nuovo forcipe evitava lo scrociamento delle branche, riducendo così i rischi sia per la madre che per il bambino. Il dispositivo ottenne un successo straordinario, tanto che l'Accademia Reale di Medicina di Parigi lo premiò con una medaglia d’argento, e Tarsitani venne nominato socio corrispondente dell’Accademia stessa.
Il Ritorno a Napoli e l’Insegnamento
Nel 1847, la morte del fratello maggiore lo costrinse a tornare a Napoli. Nonostante il prestigio ottenuto a Parigi, Tarsitani scelse di dedicarsi all’insegnamento e alla ricerca in Italia. Fondò una scuola di ostetricia all'Università di Napoli, ispirandosi ai modelli accademici delle università europee. Fu il primo in Italia a introdurre una vera e propria scuola di ginecologia moderna, dotata di strutture avanzate e strumenti all’avanguardia, molti dei quali frutto della sua stessa invenzione.
Nel 1860, con la riforma del Collegio Medico-Chirurgico, Tarsitani divenne professore ordinario di ostetricia e direttore della Clinica Ostetrica dell'Università di Napoli. Continuò a contribuire alla medicina con numerose pubblicazioni, tra cui il celebre Elementi di Ostetricia, che divenne una delle opere di riferimento per gli studiosi del settore.
La Ricerca e i Contributi Scientifici
Tra i suoi contributi più significativi, oltre al Forcipe Tarsitani, si ricordano i suoi esperimenti sull’ascoltazione ostetrica e le sue ricerche sulla miotonia rachidiana, che contribuirono alla comprensione di fenomeni fisiologici legati alla gravidanza. Le sue osservazioni sull’ascolto dei suoni uterini, così come le sue scoperte sulle complicanze del parto, furono fondamentali per lo sviluppo delle tecniche ostetriche.
Tarsitani fu anche uno dei primi a proporre l’uso della cefalotripsia, una tecnica per la risoluzione di gravidanze complicate, e migliorò la progettazione di altri strumenti ginecologici, come il cefalotribo, che vennero ampiamente adottati nella pratica medica.
L’Ultimo Periodo e la Morte
Tarsitani morì prematuramente il 9 marzo 1873 a Torre del Greco, a soli 55 anni, lasciando un vuoto enorme nel campo della ginecologia e dell’ostetricia. La sua morte suscitò un vasto cordoglio in tutta Europa, e il mondo accademico italiano perse uno dei suoi più brillanti rappresentanti. Dopo due anni, le sue ceneri furono traslate a Napoli, dove riposano oggi nel Cimitero di Poggioreale, nel Recinto degli Uomini Illustri.
Un Legato Duraturo
Il legato di Domenico Tarsitani è immortale. Il Forcipe Tarsitani rimase in uso per decenni, e la sua innovazione ha continuato a influenzare la ginecologia per generazioni. Le sue ricerche, le sue pubblicazioni e il suo impegno nel migliorare le tecniche ostetriche hanno aperto nuove strade alla medicina e hanno contribuito a salvare innumerevoli vite nel corso del tempo. La sua figura non è solo quella di un grande scienziato, ma anche di un uomo che ha dedicato la sua vita all’umanità, cercando di migliorare le condizioni di vita delle donne durante il parto e di garantire una maggiore sicurezza sia per le madri che per i bambini.
Oggi, Tarsitani è ricordato come uno dei padri fondatori della ginecologia moderna, un medico che ha saputo coniugare scienza, passione e umanità in una carriera che ha segnato il destino della medicina ostetrica. La sua eredità vive non solo nei suoi strumenti e nelle sue teorie, ma anche nelle scuole di medicina che hanno preso ispirazione dal suo esempio.
A cura dell'Università Popolare della Calabria "Unipopcal"