Dall’Io al Nulla: il naufragio del legame sociale
Viviamo nell’epoca dell’“uno sull’altro”, dove a dominare sono il protagonismo e l’esteriorità. È scomparsa ogni prospettiva storica: siamo immersi in un eterno presente, dove la verità si dissolve nel virtuale e ogni realtà è mediata, dunque opinabile. Al posto del “noi” solidale, si è imposto l’“io” dell’individualismo, un io smarrito, incapace di orientarsi in un mondo complesso e che, per questo, si rifugia in semplificazioni fuorvianti. È così che nasce una società fragile, senza punti di riferimento, dove tutto sembra destinato a dissolversi.
Il gesuita Antonio Spadaro, commentando l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, parla di “anti-città”: una forma urbana in cui migliaia di persone costruiscono il proprio spazio di vita, ma senza alcun progetto condiviso. Una città senza visione, senza comunità. A mancare, secondo Francesco, è un’“ecologia integrale”, che tenga insieme ambiente, economia e legami sociali, riconoscendo pienamente la dimensione umana della convivenza.
Ma cosa può fare, oggi, il singolo cittadino — credente o meno — per contrastare questa deriva? Può (e deve) riappropriarsi dello strumento più potente: la partecipazione. Non delegare. Non aspettarsi risposte dall’alto. Pensare, scegliere, agire in prima persona.
A questo proposito, si racconta che, nel congedarsi dai suoi discepoli, Gesù disse loro: “Andate e fondate la mia Chiesa”. Ma quei primi seguaci, semplici pescatori e artigiani, intimoriti dall’impresa, domandarono: “Rabbi, Maestro, dove e come fonderemo la tua Chiesa?”. E lui rispose: “Voi siete la mia Chiesa. La mia Chiesa è dentro di voi”.
Una frase che richiama la possibilità di trasformazione: si nasce crisalide, ma si può diventare farfalla. Oggi, però, questo stesso messaggio rischia di apparire ingenuo, quasi patetico. L’uomo moderno non cerca più l’utopia per spingersi “un po’ più in là”, ma si abbandona alla distopia che lo circonda e che lo nutre.
Non più cittadini consapevoli, ma semplici utenti. Ignari, imbelli. E, forse, sempre più soli.
N.A.